Le Brigantesse: la storia mai raccontata delle donne briganti

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La storia mai raccontata delle coraggiose brigantesse, le donne brigante che affrontarono coraggiosamente quello che la vita aveva in serbo per loro, arrivando anche a plasmare il proprio destino, rivive tra le pagine del libro Fiori di Ginestra – Donne briganti lungo la frontiera 1864-1868.

Nei giorni scorsi abbiamo esaminato un argomento scottante: La vera storia dell’Unità d’Italia come non l’avete mai letta. Uomini e donne vittime e carnefici di un periodo storico assai turbolento che sconvolse il sud Italia, devastandone l’economia, stravolgendone i valori tradizionali e trasformando placidi contadini in feroci briganti. Il fenomeno del brigantaggio ha origini antiche e si sviluppò a seguito delle numerose invasioni straniere e degli oltraggi subiti dalle popolazioni del Mezzogiorno. Come ebbe a dire lo stesso Giuseppe Garibaldi: “Non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.”

La bellissima brigantessa Michelina De Cesari

E fu proprio questo odio, questo senso di sfiducia nei confronti di uno stato – quello italiano – visto come alieno ai reali bisogni del sud, a inasprire il fenomeno già esistente del brigantaggio e a spingere gruppi di disperati a imbracciare le lupare e a diventare briganti.

I nomi di famosi – o famigerati – briganti del calibro di Carmine Crocco, Ninco Nanco, Carmine Schiavone e altri sono entrati, a torto o ragione, nella storia e nel folklore del sud Italia. La loro leggenda rivive attraverso i racconti orali che, viaggiando di bocca in bocca, di paese in paese, arricchiscono l’humus socio-antropologico delle regioni che li hanno visti nascere.

Ma se di questi briganti sappiamo molto sia attraverso la storiografia ufficiale che la tradizione orale, delle loro “drude”, le compagne coraggiose, forti e fedeli che li accompagnarono nella buona e nella cattiva sorte in un matrimonio maledetto dalla polvere da sparo.

Il racconto della straordinaria vicenda umana di Michelina De CesariArcangela CotugnoFilomena Pennacchio e Giuseppina Vitale solo per menzionarne alcune è caduto nel dimenticatoio di una storiografia che le ha vilipese, anche attraverso esecutori materiali che ne oltraggiarono le spoglie e, quindi, la memoria.

Oggi, grazie al lavoro della ricercatrice e scrittrice Maria Scerrato, la voce di queste donne briganti rivive in un libro in grado di restituire la dimensione di ciò che fu realmente il brigantaggio, un fenomeno senz’altro criminale ma che trova le sue ragioni di essere in uno stato altrettanto criminale e approfittatore, che si presentò alla porta del meridione con la mano tesa, sì, ma per esigere e mai per dare.